Forse qualcuno ricorda come concludevamo, spesso, i temi alle scuole elementari, soprattutto quando si doveva raccontare di una vacanza o di una gita: “e poi siamo tornati a casa, stanchi, ma felici”.
Ed è così che mi sento.
Sono reduce da una giornata di aula presso un’azienda. Decisamente faticosa, ma estremamente soddisfacente. Argomento un po’ complesso, tanta gente in aula e … ho ricevuto ringraziamenti e complimenti. Certo, mi pagano, ma a volte guadagno di più facendo lavori da scrivania: io sono un po’ pignola e anche se vado in aula a trattare argomenti che non solo conosco bene, ma ho già raccontato molte volte, ogni volta faccio una presentazione nuova e cerco nuovi esercizi, che si adattino meglio a ciò che serve all’azienda. Quindi mi pagano la giornata di aula, ma per me le giornate di lavoro sono almeno tre. Ma la soddisfazione ha un altissimo valore!
E sono quasi pronta a ripartire: la sera del venerdì 13 aprile sarò a Solarolo per un incontro de I Cultunauti, un club di lettura.
Ovviamente non mi pagano, ed è gratuito anche l’ingresso per chi vuole venire ad ascoltare.
Ma … vi rendete conto che è una rassegna che si chiama Voci di donna, che ospita scrittrici “vere” e che nella locandina mi hanno definito scrittrice!?
Certo, scrivo, ho pubblicato dei libri e ne sto per pubblicare almeno due quest’anno. Eppure per me lo scrittore è quello che si mantiene con la vendita dei libri. Mi piacerebbe, ma non è la realtà. Non ancora!