Prima di scrivere questi auguri rileggevo ciò che avevo scritto lo scorso anno, in occasione della Pasqua del 2017.
“Il termine Pasqua deriva da un vocabolo che significa “passare oltre”, si festeggiavano i primissimi raccolti primaverili, ma, soprattutto, gli ebrei festeggiavano il superamento del Mar Rosso, e di conseguenza il passaggio dalla schiavitù alla libertà. Ogni cultura antica aveva riti di passaggio: da una stagione all’altra, da un’età all’altra.
Nel passaggio da una fase all’altra non ci liberiamo di nulla. Il passato è lì, sempre lì, eppure completamente cambiato. Non abbiamo davanti un mondo nuovo, o un nuovo io, ma la capacità di guardare il mondo con occhi nuovi e noi stessi col mondo.
Nel rito del passaggio il vecchio si trasforma, da fardello a risorsa. Non è male, vero?”
Nell’anno trascorso tra la Pasqua 2017 e quella 2018 ho lavorato molto con ciò che viene definito Il viaggio dell’eroe, cioè il processo di elaborazione di un’esperienza. Il viaggio dell’eroe è basato su archetipi, e ogni tappa del percorso contiene un momento, importantissimo, di passaggio, da un archetipo al successivo.
Nell’elaborare un’esperienza, o la nostra stessa vita nella sua totalità, possiamo sostare in un archetipo anche per anni, ma il passaggio a quello successivo è, sostanzialmente, un attimo: l’attimo in cui diventiamo consapevoli di aver imparato l’insegnamento di quell’archetipo e lasciato andare qualcosa. Ciò che si impara è connesso con l’amore, ciò che lasciamo andare è correlato alla paura.
È un vero “rito del passaggio”, ed è un momento di Pasqua.
Nella Pasqua cristiana si conquista la fiducia in Dio e si lascia andare la paura della morte e della perdita di ciò che è terreno.
Come vi raccontavo, ho lavorato molto su questo argomento nell’anno, e mi sono resa conto che spesso ciò che blocca in uno stadio e impedisce di andare oltre non è la difficoltà di imparare, di acquisire, che pure non è sempre facile, ma la difficoltà di lasciar andare.
E allora per farvi gli auguri per la Pasqua 2018 prendo in prestito le parole, la preghiera, di Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro, venerato come santo dalla Chiesa cattolica
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.
Tommaso Moro
Felice Pasqua 2018!