Il bello dell’I Ching è che ha diversi livelli di lettura, quindi ogni volta si scopre qualcosa.
Qui la storia è raccontata come quella di un individuo, che nasce, cresce, diventa prima adulto poi vecchio.
Ma si può anche raccontare la storia di una società, o di un avvenimento, o di una storia d’amore. E forse prima o poi lo farò!
Qui la storia è raccontata come quella di un individuo, che nasce, cresce, diventa prima adulto poi vecchio.
Ma si può anche raccontare la storia di una società, o di un avvenimento, o di una storia d’amore. E forse prima o poi lo farò!
I primi 8 segni sono relativi ad un unico individuo, che nasce e cresce. Poi il 6 indica l’incontro col prossimo (per litigare bisogna, di norma, essere almeno in due) e dal rapporto interpersonale si passa alla moltitudine e alla vita sociale.
Nei segni dal 9 al 16 il nostro protagonista “vive in società” con tutta l’inesperienza del giovane. È praticamente un adolescente che impara a comandare, attraverso fasi di dominio, pericolo, successo, ristagno, incontra degli amici, impara la modestia e diviene un capo.
Dal 17 al 24 il nostro, ancora adolescente, impara a correggersi, diventa saggio, si avvicina a Dio e affronta le prime batoste.
Dal 25 al 32 viene descritto il passaggio dall’adolescenza alla gioventù piena e dalla vita sociale si giunge alla famiglia. Ovviamente ci sono alti e bassi, fino ad arrivare a tracciare la strada dell’età adulta.
Dal 33 al 48 si è in piena maturità. La famiglia diventa “la casata”, i momenti positivi si alternano ai momenti bui, e si consolida la posizione in società. Qui troviamo molte indicazioni di altruismo, in cui i suggerimenti indicano come l’agire per il bene altrui porti benefici. In una correlazione con la nostra cultura possiamo dire che ora che il nobile ha imparato ad amare sé stesso in maniera consapevole e corretta deve dedicarsi all’amare il prossimo.
Poi, dal 49 al 57 si è in piena menopausa (o andropausa). Qui non costruiamo più né per noi stessi come nei segni dal 3 al 32, né per la società che conosciamo, come dal 33 al 48, ma per le generazioni future.
Dal 58 al 64 vengono descritte la vecchiaia e il nuovo inizio.