In diversi articoli ho parlato di Viaggio dell’eroe in relazione a malattie gravi
- Quando il viaggio comincia con la diagnosi
- Il viaggio, la malattia e i tre cervelli
- Il viaggio, la malattia e i tre cervelli 2° parte
Ne tratterò ancora: è un argomento che mi appassiona, che per me, paziente oncologico, ha fatto la differenza, su cui ho scritto, e sto scrivendo.
È arrivato, credo, il momento di chiarire un punto importante: cosa si ottiene percorrendo il viaggio dell’eroe in ambito salute.
Mi è difficile dare una risposta assoluta: il viaggio è un’esperienza personale, la malattia anche, quindi ciascuno troverà una sua personalissima risposta, ma c’è qualcosa che può accumunare tutti e diventare una specie di quell’obiettivo che, nel coaching, è tanto importante determinare.
Il viaggio dell’eroe legato alla malattia è all’interno del grande viaggio che compiamo nella vita. Nell’ambito di questo viaggio, dunque, la malattia rappresenta una scossa, ci induce a lasciare ciò che viene chiamata zona di confort, anche se spessissimo è tutt’altro che confortevole. In pratica, iniziare il viaggio legato all’esperienza della malattia ci permettere di compiere passi avanti nel viaggio della vita.
Ma ciò è, in un certo senso, marginale rispetto a quanto possiamo ottenere portando a termine il viaggio dell’esperienza specifica: la malattia.
Qualunque sia la malattia sconvolgente che ci induce a compiere lo specifico viaggio, chi lo porta a termine ottiene la felicità.
Non si tratta di quegli sprazzi di felicità che siamo abituati a contrapporre alla serenità, sostenendo, spesso, che la serenità sia a lungo termine mentre la felicità possa consistere solo in attimi e pensando, di conseguenza, che la serenità sia ben più desiderabile. Lo pensavo anch’io, prima, e sbagliavo.
E non si tratta nemmeno di quella felicità, forse un po’ ebete, di chi rifiuta di vedere o di affrontare le difficoltà.
La felicità di chi completa il viaggio indotto da gravi problemi di salute è una solida felicità, che lascia spazio anche a momenti di tristezza e, talvolta, disperazione, e viene sempre recuperata. È la felicità di chi si è messo duramente alla prova, ha trovato le proprie risorse, sa cosa può affrontare, è felice.