Se ragioniamo in termini di genetica o di biologia i termini “maschile” e “femminile” hanno significato, sono definibili. Ma l’umanità ha usato, da secoli, gli stessi termini per definire valori o energie, e questo crea non poche complicazioni.
È indubbio che esistano emozioni (nel senso più ampio del termine), caratteristiche, valori diversi tra loro, e spesso, almeno apparentemente, contrapposti. Ma dare a queste caratteristiche la definizione di maschile o femminile crea una serie di equivoci.
Certo, tutti sappiamo che in ciascuno di noi esistono energie maschili ed energie femminili, tutti conosciamo il simbolo del Tao riportato anche come immagine in questo articolo.
Ma poi, nella realtà dei fatti, quando si parla di sviluppare le energie femminili la maggior parte degli uomini si sente chiamata fuori, come se la loro virilità venisse attaccata.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza.
- Le energie definite maschili sono quelle proiettate verso il mondo esterno: razionalità, distacco, giustizia, punizione, azione, progettualità, idealismo, volontà, …
- Le energie definite femminili sono quelle proiettate all’interno dell’individuo o della comunità: introspezione, affettività, emotività, intuizione, empatia, creatività, inclusione, perdono, comprensione, analisi dei dettagli, innovazione, ..
Il benessere nasce dall’equilibrio tra i due tipi di energie:
- troppa azione a scapito dell’introspezione porta ad iperattività e stress
- troppo idealismo, senza l’azione equilibrante dell’empatia porta ad intolleranza, fanatismo
- troppi bisogni materiali, troppa tecnologia a scapito dei bisogni interiori,
- troppa concretezza a scapito della reale innovazione,
portano allo squilibrio che, nella società odierna, sono evidenti a tutti.
Non fatevi quindi ingannare dalla definizione di maschile e femminile: esaminate voi stessi, con chiarezza e consapevolezza, e scoprite da dove nascono i vostri malesseri: lo sviluppo delle energie complementari riuscirà a portarvi quella serenità e benessere a cui tutti tendiamo.