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Esagramma 15. KKIENN – La modestia

Esagramma 15. KKIENN – La modestia - Ching & Coaching

Modestia, valori femminili e, soprattutto, proattività sono gli elementi essenziali del quindicesimo esagramma.

Non è un segno facile da comprendere. È pur vero che tutti comprendiamo il significato della modestia e il valore delle qualità interiori. È pur vero che tutti coloro che sono stati educati secondo i principi del cristianesimo hanno sentito “parlare” dell’importanza di essere modesti, ma l’esagramma non richiama esattamente quel senso di modestia passiva che abbiamo studiato al catechismo.

Qui si fa riferimento ad una moglie estremamente capace (e questo, nella cultura cinese, sottintende che è anche molto modesta) e che dovrebbe essere più ascoltata dal marito.

Poi c’è il suggerimento che la persona modesta deve tuttavia avere e dimostrare il pieno rispetto di se stessa anche, talvolta, difendendosi dai soprusi e soprattutto plasmare il proprio destino prendendone saldamente in mano le redini.

Quindi, anche se i commentatori europei, fanno un richiamo al Vangelo: “Chi si innalza sarà abbassato. Chi si abbassa da solo dovrà essere innalzato”, non siamo certo di fronte ad una modestia che si accompagna a passività, né ad una modestia che si limita ad attendere la grazia divina.

Infatti la sentenza dichiara che il saggio deve proseguire il suo lavoro fino al compimento dell’impresa, ovviamente senza vantarsi dei risultati.

Il saggio ha quindi un compito impegnativo. E, in fondo, viaggia sul filo del rasoio: cancella l’ego, si mantiene modesto, è proattivo ed arriva alla meta tenendo saldamente in mano le redini del suo futuro.