È un periodo complesso, che spesso sento come difficile. Di lavoro ce n’è poco e, avendo fatto la scelta di rinunciare allo stipendio fisso, sono preoccupata. Certi giorni anche spaventata.
E poi ci sono le difficoltà del vivere: credo nell’amicizia, che fortunatamente mi sostiene, ma ci sono tante situazioni poco positive, qualche fregatura, un po’ di paura.
Il rischio è di sottovalutare, o sopravvalutare, me stessa e i miei progetti. Insomma, so di non essere originale: vivo gli alti e bassi che vivono tanti in questo momento.
Di questi tempi la tentazione di chiedere insistentemente, ripetutamente, cosa accadrà o come fare per realizzare qualcosa è molto forte, con il rischio di ottenere risposte confuse o deludenti, e aumentare ulteriormente confusione e frustrazione.
Molto meglio, e molto più rivelatore, chiedere semplicemente “chi sono io oggi”, ottenendo informazioni più chiare, leggibili, e migliori consigli.
Io l’ho chiesto, ed ecco il risultato, e l’interpretazione.
Il responso è stato l’esagramma 48, Il Pozzo, con linee mobili al primo posto, al quarto e al quinto posto. Il mutamento mi ha dato l’esagramma 34: La potenza del grande.
L’interpretazione mi dice che sono in un periodo di confusione e cambiamento, senza una chiara definizione del percorso (3 linee mobili).
Ragionando poi sulle singole linee, basandomi anche sul legame tra linee e livelli logici, mi risulta che:
- in questo periodo l’ambiente non è favorevole e io non mi muovo nel modo più opportuno al periodo e all’ambiente (linea mobile al primo posto)
- C’è un lavoro da fare sulle mie convinzioni, una sorta di tagliando delle mie sicurezze e insicurezze (linea mobile al quarto posto)
- I miei valori sono invece corretti e solidi, adeguati a ciò che voglio, che voglio fare e che voglio essere. Un buon preludio al successo, che però non si concretizza ancora (linea mobile al quinto posto)
Il mutamento, esagramma 34, indica forza, gioventù mentale, successo. Il segno indica un tempo in cui il valore interiore si alza potentemente e giunge al dominio. Però non bisogna forzare le cose, o pretendere troppo da se stessi. È indispensabile perseguire la giustizia, e magari accettare qualche compromesso (ahia! Sui compromessi non sono granché!)