In un articolo precedente La gestione delle esperienze abbiamo esaminato come il superamento di esperienze difficili sia un percorso in cui si possono identificare diversi archetipi. Ma talvolta si rimane bloccati in un passaggio, in un ruolo. Proseguiamo il nostro viaggio con l’archetipo dell’orfano.
Nel percorso di gestione delle esperienze, l’orfano ha appena riconosciuto l’esistenza del drago, e ne è devastato.
L’orfano è totalmente travolto dall’esperienza, non ha appigli, non ha riparo. Sembra che sia cambiato tutto il mondo, ma in realtà è completamente cambiata la sua percezione del mondo. Tutto perde di significato, e c’è solo solitudine e abbandono.
Non si aspetta nulla, non pretende niente. Non sa chiedere, ma non sa neanche accettare aiuto.
Questo è il momento del dolore.
È difficile rimanere bloccati nella fase dell’orfano: l’orfano non può sopravvivere a lungo. Il blocco in questa fase comporta molto probabilmente una patologia psicologica.
La fase dell’orfano è una fase di solitudine.
Ciò che spesso accade è l’incapacità di accettare questa fase.
Incapacità che può essere della persona stessa, che “si butta” in qualcosa per rimuovere la fase. Ma raramente la rimozione riesce a diventare superamento ed elaborazione della fase. È il caso di chi, a seguito di un grande dolore, entra nella droga o, più banalmente, in uno shopping sfrenato. Il confine tra una vera reazione al dolore, cioè l’inizio dell’elaborazione, e le reazioni di rimozione è labile, e solo la persona stessa, o persone addestrate come psicologi e psichiatri, possono identificarlo.
Talvolta sono invece amici e parenti che non riescono ad accettare che un loro caro viva la fase di orfano.
Certo, è ben difficile vivere vicino a qualcuno che sta passando questa fase, e doversi limitare ad essere presenti, senza poter far altro. La tentazione di intervenire, di forzare le cose, è tanta, ma sarebbe un errore e, soprattutto, è inutile. Ricordate, però, che una volta superata la fase dell’orfano, la persona a cui vogliamo bene ricorderà e ringrazierà per quello che a noi è sembrato un’inutile supporto silenzioso, e lei è apparso come un essenziale sostegno.