Il quarantasettesimo è, secondo me, il più antipatico tra i 64 esagrammi che compongono l’I Ching.
Il responso è ineludibile: impedimenti, oppressione, mancanza di fiducia. Il momento è negativo, eppure ciò che conta non è tanto l’inevitabile esperienza difficile, ma ciò che si fa per superarla, cosa si può imparare da essa.
L’immagine di questo esagramma è significativa: un lago privo di acqua, completamente secco.
Spaventa questo esagramma quando compare in un responso, e spaventa la frase riportata nell’immagine: il nobile mette in palio la sua vita per seguire la propria volontà.
A me è capitato, e decisamente era uno dei momenti più difficili della mia vita.
Non ci sono frasi consolatorie, e l’unica apertura di speranza è quella laconica parola “riuscita” contenuta nella sentenza. Perché la vita è così: talvolta tutto va a rotoli e bisogna saperlo accettare.
Il saggio sa come comportarsi: resilienza. Non cerca colpevoli, né si attribuisce la colpa del momento difficile anche se ciò che dice non viene creduto.
Anche per un’azienda c’è la possibilità di rimanere interiormente salda nei propri valori e affrontare così un periodo difficile. Inutile arrabattarsi in soluzioni mediocri ed inutili: le esperienze difficili vanno vissute come lezioni da imparare, occasioni per consolidare ciò che vale e risorgere, poi, quando i tempi sono maturi, più forti di prima.