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Femminilità in cammino

Melania e Michelle

Melania e Michelle - Ching & Coaching

L’insediamento alla Casa Bianca di Trump ha posto l’accento sulle differenze di comportamento del nuovo e del vecchio presidente verso le mogli.

I sorrisi di Michelle e la tristezza di Melania: il web ha speso fiumi di parole e commenti su questo argomento. È indubbio che gli atteggiamenti di Trump e di Obama verso le mogli siano platealmente diversi e al di là delle differenze di sostanza, che non possiamo conoscere davvero, il dibattito che si è aperto ha anche indotto i due (o, almeno, Obama …) ad accentuare le differenze.

Preferisco Obama: questo è certo, ma quello che mi interessa davvero sono le due donne.

Non posso parlare con loro, però ho parlato a lungo, per anni, con donne che hanno mariti o compagni simili ad Obama o simili a Trump, anche perché personalmente faccio davvero fatica a non reagire davanti ad un uomo che si comporta come Trump.

Lasciamo perdere i casi di maltrattamento vero nei confronti della compagna. Ragioniamo su quell’espressione di sufficienza, così marcata in Trump, paragonata alla palese ammirazione che Obama mostra verso Michelle.

Molte donne mi hanno detto che la forza di Trump (ripeto: preso come emblema e personalizzazione di certi comportamenti) è rassicurante. Quindi le motivazioni che le spingono sono quelle della sicurezza, economica, fisica, psicologica. Queste donne ritengono che comportamenti diversi siano indice di scarsa capacità protettiva.

Il bisogno di sicurezza fa parte del femminile, non come valore, ma come memoria ancestrale di tempi davvero lontani in cui la forza fisica era un notevole supporto alla possibilità di sopravvivenza. Trascuriamo, per favore, le donne che fingono una fragilità per indurre un certo tipo di maschio a proteggerle: se c’è falsità, c’è manipolazione, e personalmente preferisco dimenticare le capacità manipolatorie delle donne.

Però … ragioniamo un attimo.

Secondo voi, è più al sicuro Melania, con l’uomo forte accanto, o Michelle?

Melania, in quanto dipendente per la sua sicurezza dal compagno, rischia in ogni momento. Un cambio di umore, una donna più giovane, un nuovo interesse, e si ritrova con un pugno di mosche in mano, anche se, nel suo caso, si tratterebbe probabilmente di un intero sciame di mosche d’oro puro cosparse di grosse pietre preziose.

Michelle rischia molto meno e, persino nelle peggiori delle ipotesi, ha imparato a stare in piedi da sola.

La ricerca di sicurezza, dunque, non giustifica la ricerca dell’uomo forte, o la tolleranza verso comportamenti sprezzanti.

Ma qualcosa che offre piena motivazione c’è. Non è il bisogno di sicurezza, ma la paura dell’insicurezza. La differenza potrebbe apparire semantica e impalpabile, ma è profonda.

Pensateci!