Se pensiamo al 2023 come 20-23, come spesso viene pronunciato l’anno, otteniamo l’esagramma 43: Lo straripamento.
Esagramma 43 - Lo straripamento
Annuncia una scelta, una decisione che non solo viene presa, ma anche dichiarata, annunciata. Un simbolo di questo esagramma è l’acqua che arriva al punto di esondare, travolgendo tutto e tutti. Può sembrare strano, ma è un esagramma di luce, in cui il male viene combattuto e scacciato, anche con la forza.
La scelta è, in questo esagramma, un elemento fondamentale poiché viene descritto un bivio. Il segno raffigura una persona fortemente assertiva che può lasciar libera la sua assertività fino a diventare arroganza, cercando di arraffare il più possibile per sé, o incanalarla per il bene comune, diventando guida per gli altri.
L’I Ching ha molto chiaro il cosa si deve fare: il saggio distribuisce ricchezza verso il basso e non fa sfoggio delle sue virtù. Il saggio sa riconoscere i segni dei tempi e, osservando l’acqua che sale, sa prendere provvedimenti ad evitare l’esondazione, e la catastrofe. Analogamente non accumula ricchezze e potere, ma mentre ottiene ricchezze le distribuisce al popolo.
Molto ci parla, per l’anno 2023, di contrasti sociali che potrebbero esplodere, e l’esagramma 43 lo conferma, avvertendo però che è ancora possibile evitare i peggiori conflitti se chi detiene ogni qualche forma di potere si comporta con saggezza.
C’è di più.
Se sommiamo tutti i numeri che compongono il 2023 otteniamo l’esagramma 7, l’esercito.
Esagramma 7 - L'esercito
È un altro esagramma che parla di leadership positiva, contrapponendola ad una leadership di potere che porta ineluttabilmente al disastro e a perdere la guerra. Tutto l’esagramma 7 è infatti concentrato sul condottiero, descritto con caratteristiche simili al Cincinnato che ci hanno raccontato a scuola. Ottiene l’incarico dall’alto, ma il suo potere è fondato sull’appoggio e sulla fiducia dell’esercito, dei soldati, di coloro che guida.
Da anni ormai è stata privilegiata una leadership di identità, al punto che i partiti vengono identificati con la persona del leader. Ci si aspetta che un singolo possa risolvere i problemi della moltitudine. Non è impossibile, ma deve essere un leader infinitamente saggio e capace.
E tutto fa pensare che nel 2023, o dal 2023, si rifletta molto sul tema della leadership e della partecipazione.
Mettiamo insieme i pezzi
Un anno complesso, sicuramente. Un anno in cui si porteranno a termine alcuni elementi che giocano da tempo un ruolo importante nella nostra vita, aprendo a cambiamenti positivi che, tuttavia, vedremo solo nel 2024.
Io sono un’inguaribile ottimista. Tuttavia mi aspetto problemi e conflitti sociali, sentiremo sempre più presenti i temi delle guerre, e di come vengono condotte, e vedremo tutti i limiti dei leader che ci siamo scelti, auspicando che all’orizzonte non compaiano dittatori, ma leader positivi, attenti, impegnati nel bene comune.
Globalmente gli auspici dell’anno possono sembrare preoccupanti, ma vanno letti come un momento importante, complesso sì, però non necessariamente negativo. Molto, moltissimo, dipende da ciascuno di noi, dalle scelte che facciamo e dall’impegno che metteremo per portare il mondo verso il bene e l’armonia.