La sensazione dominante, oggi, è quella di fare qualcosa di sbagliato, ma non riesco a comprendere cosa, o come potrei far meglio. Il problema è legato al lavoro che, dopo la lunghissima interruzione dovuta alla malattia, non funziona come vorrei. Dopo svariate riflessioni, ho deciso di chiedere all’I Ching e ho pensato di essere persino un po’ scorretta e brutale, chiedendo esattamente “Cosa sto sbagliando?”.
Non è la maniera migliore di formulare la domanda, ma se lui (Il Libro dei Mutamenti) mi vuole rispondere, trova sicuramente la via per farlo, anche se la mia domanda è imprecisa.
Pongo dunque la domanda, lancio le monete e ottengo la risposta. Certo che mi ha risposto e, anche se a malincuore, devo ammettere che ha ragione.
È uscito l’esagramma 3, La difficoltà iniziale, con il 9 al quinto posto come linea mobile, e l’esagramma del mutamento è il 24, Il ritorno.
L’esagramma 24 è positivo, significa ritorno alla luce, successo, destino favorevole. Significa anche che “il destino crea per noi”, nel senso che giunge ad un positivo compimento ciò che è stato fatto, che si realizza il lavoro compiuto, ed è un movimento naturale, che avviene senza sforzo proprio in quanto accade nel momento giuste seguendo le leggi della natura. Questo segno è correlato agli ultimi mesi dell’anno, novembre – dicembre, ed è interessante ricordare che anche il mio oroscopo mi segnala rinnovamenti positivi verso fine anno.
Tranquillizzata da questo responso, è ora indispensabile comprendere la vera risposta alla domanda Cosa sto sbagliando? che è contenuta nella linea mobile. In realtà dovrei guardare prima la linea mobile, ma mi piace sapere come andrà a finire.
Quell’esagramma 3, la difficoltà iniziale, è certamente rilevante, ma a questo punto capire bene il significato del nove al quinto posto diventa essenziale.
Ci sono diverse interpretazioni: certo, si tratta di sfumature, ma per capire bene cosa sbaglio devo trovare la sfumatura giusta.
Il testo di Wilhelm, che secondo me rimane il testo principale per l’interpretazione dell’I Ching, recita:
“Difficoltà nel benedire.
Piccola perseveranza reca salute,
Grande perseveranza reca sciagura.”
E spiega: “Ci si trova in una situazione nella quale non si ha alcuna possibilità di esprimere le proprie buone intenzioni in modo che davvero si concretizzino e vengano comprese. Altri si intromettono e svisano tutto ciò che facciamo. In tal caso occorre essere prudenti e procedere per gradi. Non bisogna voler ottenere nulla di grandioso con la forza, poiché una cosa simile riesce soltanto quando già si gode della fiducia generale. Solo in silenzio, lavorando con fedeltà e coscienza, si può agire gradualmente così che la situazione si schiarisca e l’impedimento cada.”
Altri testi danno interpretazioni leggermente diverse: qualcuno afferma che c’è solo la possibilità di piccoli guadagni, altri suggeriscono di dedicarsi alla cura dei dettagli. Ed è combinando le diverse interpretazioni che, finalmente, capisco cosa sbaglio.
Sicuramente ho fretta, e già qui c’è il primo errore. La difficoltà iniziale avverte che non si potranno avere risultati rapidi, anzi, a breve termine i progetti sembrano irrealizzabili. Il secondo errore è comprensibile considerando l’accento che l’I Ching pone sulle differenze tra le piccole cose e i grandi progetti.
Quando il grande progetto è delineato, è indispensabile dedicarsi a mettere a punto i particolari, dare valore alle piccole cose, curare i dettagli.
In conclusione, è inutile cercare risultati prima del tempo, e devo smettere di inventarmi grandi progetti e dedicarmi maggiormente alla cura dei particolari.
Che dire? Come sempre, il Libro dei mutamenti ha perfettamente ragione!