Io non mi sento in grado di definire cosa sia l’innovazione: sull’argomento ho sentito dire davvero di tutto!
Ciò che mi piace, e condivido, è il concetto che contrappone l’innovazione, energia femminile, al mantenimento dello status quo, energia maschile. E se ci pensate questo è anche un valore che può essere collegato al genere: il femminile è predisposto per accogliere il nuovo, portare nuova vita e quindi innovare la tribù. Il maschile, invece, anche tra gli animali, identifica con l’arrivo delle nuove generazioni la potenziale perdita del potere, quindi ambisce al mantenimento dello status quo. Il tutto senza togliere alcunché al ruolo della paternità: ci sono specie animali, anche tra quelle che definiamo poco evolute, dove il maschio si prende cura della prole tanto quanto la femminina.
Ma sto divagando!
Ciò che intendo dire è che all’innovazione non corrisponde necessariamente la rivoluzione. L’innovazione è rinnovamento, cambiamento.
Trovo anche interessante, e sintomatico di quanta poca importanza si dia oggi ai valori femminili, il fatto che il dizionario di italiano riporti come esempio dell’innovazione la tecnologia. Secondo me questa è una traslazione di significato pericolosa. Perché? Perché l’innovazione è un’energia femminile, e l’energia femminile per eccellenza è la coltivazione della terra, mentre la tecnologia (intesa come strumentazione in senso lato) è un valore maschile.
Il femminile guida e incita al cambiamento. Ed è fondamentale non perdere di vista l’importanza dell’innovazione interiore: quel rinnovamento di se stessi, delle idee, dei comportamenti, delle abitudini, che rappresenta l’innovazione più vera e più profonda, e la più bistrattata.
Sapete, alla fine, l’unico cambiamento in grado di fare la differenza è la trasformazione del cuore umano - Joseph Jaworski- Presence