Si è svolta ieri sera, 9 maggio, la prima serata del ciclo Gestire le esperienze difficili: il mio mondo va in frantumi… e io ne costruisco uno migliore. Direi che è andata bene, valutando in base ai commenti dei partecipanti, ma ovviamente se volete un commento vero dovete chiedere a loro, non a me che “raccontavo”.
Quello che posso dire io è che mi piace sempre quando le persone si aprono, quando chi è entrato in aula con aria titubante, magari sedendosi in un angolo perché non conosce nessuno, si apre, commenta, chiede e racconta.
Abbiamo iniziato sulle note di Ti insegnerò a volare, di Guccini e Vecchioni, perché qualunque sia il motivo per cui il mondo va in frantumi, abbiamo la possibilità di ricostruirlo più bello e funzionale e perché spesso sono proprio i momenti difficili quelli che ci insegnano a volare e, sì, in una futura serata chiameremo in causa anche Peter Pan.
Abbiamo esaminato dove e quanto il mondo va in pezzi, e ora siamo un po’ più consapevoli del fatto che succede un po’ a tutti: ognuno di noi ha un’esperienza, un dolore, un mondo in pezzi. Ho visto persone interessate, qualche occhio un po’ lucido quando una slide si avvicinava ad un punto dolente, e anche tanta forza e tanta volontà. Per me è stato bello.
Appuntamento al 13 giugno, stesso posto e stessa ora, per iniziare la ricostruzione. Punto di partenza? Quello che molte culture identificano come un elemento fondamentale per la creazione, il linguaggio.