Le convinzioni limitanti sono quelle modalità di pensiero che ci siamo costruiti nel tempo, o che ci hanno inculcato, e che diamo assolutamente per scontate. Peccato che siano convinzioni, non verità, e ci impediscono di vedere tutte le sfaccettature.
Leggendo le carte, o l’I Ching, può accadere di farci condizionare dalle convinzioni limitanti. E non parlo di una lettura filtrata attraverso pregiudizi o esperienze pregresse, sempre da evitare, ma di una lettura filtrata in assoluta buona fede.
Vi racconto un paio di esempi, e poi torno ai concetti basilari.
- Anni fa usavo spesso le carte romagnole per la lettura: sono quelle su cui, 40 anni fa, ho imparato a leggere le carte. È un mazzo di 40 carte, simile alle napoletane, e contiene solo gli arcani minori. Premetto che io non leggo mai la situazione di salute: si rischia troppo di condizionare la persona.
Nella lettura che avevo imparato, le spade sono la razionalità, il lavoro. I tre sono i trionfi, i successi, le soddisfazioni. Il tre di spade è quindi un successo in ambito professionale. Nella disposizione delle carte ho sempre posizionato carte per identificare problemi da risolvere e opportunità da cogliere: un modo di lettura che stimola la proattività.
Parecchi anni fa, durante un viaggio, un compagno di viaggio mi chiese di leggergli le carte: di lui non sapevo praticamente nulla. Durante la lettura, mi arrivò il 3 di spade nella posizione dei problemi da superare, con l’indicazione che sarebbe comunque andato tutto bene. C’era qualcosa di illogico. Come poteva un trionfo sul lavoro essere un problema da superare? Un approfondimento mi indusse ad interpretare che c’era un problema di ansia, di emotività, che poteva essere superato con successo tramite la razionalità e la calma, ma comunque la lettura non era soddisfacente, e lo confessai. La risposta mi sorprese: mi hai detto più di quanto pensi, ed è tutto vero.
Non capivo. Nel mazzo che usavo il 3 di spade era rappresentato da un cuore trafitto da tre spade. Mi confessò che aveva problemi di cuore, doveva fare un intervento con tre bypass, ma lui ne era spaventato e ancora non aveva deciso se fare l’intervento, nonostante fosse indispensabile.
In pratica, il mio rifiuto di guardare l’ambito della salute mi aveva tratto in inganno, e mi aveva impedito di vedere un possibile palese significato.
- Più recentemente ho assistito ad una lettura dell’I Ching. Esagramma 41, la Minorazione, con la quarta linea mobile.
Globalmente il segno indica (semplificando un po’) la necessità di bilanciamento tra interiorità ed esteriorità, ed una delle frasi nella spiegazione recita: Davanti a Dio non vi è bisogno di false apparenze. Anche con piccoli mezzi i sentimenti del cuore si possono manifestare.
La quarta linea mobile invita a correggere i propri difetti.
L’interpretazione che veniva data era quella di approfondire l’analisi di se stessi, ma vedevo la persona sempre più perplessa. Perché, in realtà, si trattava di una persona già troppo dedita allo studio, alla meditazione, allo scavo interiore, quindi l’invito dell’I Ching era presumibilmente l’esatto contrario dell’interpretazione data. L’I Ching diceva: buttati! Prova! Mettiti in mostra, se vuoi vedere risultati.
Ancora una volta la convinzione che, in linea di massima, il mondo d’oggi sia povero di interiorità aveva indotto in equivoco il lettore, impedendogli di vedere l’eccezione.
Nella lettura per se stessi questi rischi sono accentuati. Infatti nel coaching capita molto spesso che si desideri rafforzare risorse che già abbiamo. Chi è paziente desidera esserlo ancora di più, chi è assertivo cerca assertività. Ciò avviene sia perché tendiamo sempre a cercare cose che conosciamo, sia perché sappiamo bene quanto, in passato, quelle risorse ci siano state utili e quindi speriamo che, rafforzandole, possiamo essere in grado di affrontare efficacemente anche i problemi futuri.
Tornerò su questo argomento. Per ora … guardate tutte le sfaccettature!