Potremmo definire l’ottavo esagramma come l’emblema delle associazioni, con il motto “l’unione fa la forza”, e ci sembra di intuirne immediatamente il significato, ma poi l’immagine e la sentenza ci presentano sfumature e concetti che fanno intuire come c’è molto di più.
L’esagramma rappresenta innanzi tutto l’unione tra madre e figlia, una delle unioni più forti in assoluto e, pur non essendoci esplicita menzione delle relazioni sentimentali, è ritenuto favorevole al matrimonio.
Ciò che spesso complica un po’ l’interpretazione è l’esplicito riferimento al nucleo di raccolta e l’invito a interrogare nuovamente l’oracolo per sapere se si possiedono le caratteristiche: “sublimità, durata e perseveranza” necessarie per diventare il centro.
Sì, perché l’esagramma fa riferimento ad un preciso “capo” che svolge il ruolo centrale, ma se si tratta di una persona deve essere una persona speciale e, più frequentemente, la forza di attrazione che tiene unito un gruppo non è il carisma di un individuo (in un altro esagramma l’I Ching evidenzia i limiti del leader carismatico), ma la potenza di una vision condivisa.
Non si tratta quindi di cercare un guru o di essere un guru, ma di trovare la magia della vera unione a beneficio comune senza alcun secondo fine e senza alcun sacrificio.