Può sembrare paradossale suggerire di rivolgersi ad un testo scritto alcune migliaia di anni fa per affrontare la complessità del mondo di oggi, eppure è proprio questo quello che ho imparato dallo studio dell’I Ching e ne ho la dimostrazione ogni volta che qualcuno si rivolge a me per scoprire se stesso e scegliere percorsi di vita.
L’I Ching è sistemico, e insegna a pensare in maniera sistemica.
Spesso, troppo spesso, siamo concentrati su noi stessi, sui nostri desideri, obiettivi. L’I Ching aiuta a vedere e comprendere cosa accade intorno a noi, o quali conseguenze possono avere per noi e per gli altri le nostre scelte.
Il libro dei mutamenti insegna ad ascoltare, ad ascoltare noi stessi per definire cosa chiedere e ad ascoltare profondamente la risposta per comprendere appieno il suo linguaggio metaforico. L’I Ching chiede un ascolto profondo, generativo.
L’I Ching obbliga a superare convinzioni e modelli mentali, e impone l’azione.
Abbiamo a disposizione 64 esagrammi, 64 strategie, e 6 linee mobili per ciascuno, in un’infinita possibilità di combinazioni che ci permette, qualunque sia il problema che stiamo affrontando o la domanda su cui cerchiamo indicazioni, di trovare l’azione ottimale per noi in quel preciso momento.
Anche la meditazione, o allontanarsi temporaneamente dal mondo che ci impedisce di ottenere ciò che desideriamo, (sì, ci sono anche queste indicazioni nell’I Ching) diventa un’azione, una scelta attiva e consapevole, togliendoci quella frustante sensazione di “non poter far nulla”.
Io ho imparato tanto dall’I Ching e, se ti interessa comprenderlo e usarlo nel tuo quotidiano, vieni al corso Due giorni con l’I Ching.