Chiedere, a me stessa, che progetti ho per il 2019 è un po’ come chiedere a un bambino Cosa vuoi fare da grande. C’è una risposta, c’è sempre una risposta, ma è un mix tra desiderio, intenzione, scelta di una direzione. La differenza tra me e un bambino è che io ho la consapevolezza che, pur scegliendo la direzione, pur coltivando il desiderio o il sogno, sarà poi la vita o il flusso dell’universo a decidere cosa farò davvero: il bambino, ancora, non lo sa.
Seguire il flusso non significa abdicare.
Il mio oroscopo degli ultimi mesi del 2018 e del 2019 dichiara “avrai la conferma di essere sulla strada giusta” e io sono perplessa. Perplessa perché il dubbio mi è assolutamente naturale e perché, nonostante tutti gli errori commessi, le testate contro i muri, le cadute, ogni volta che mi guardo indietro mi accorgo che sono sempre stata sulla strada giusta: giusta per godermi la vita o giusta per imparare dagli errori e dai colpi della vita, ma pur sempre giusta per me in quel preciso momento.
E con questo concetto ben chiaro, ti racconto i miei progetti per il 2019.
Intendo continuare alcune collaborazioni già avviate, sia perché remunerative sia perché le persone con cui lavoro sono belle persone. Mica poco!
Sono anche contenta del percorso di auto-pubblicazione dei libri iniziato nel 2018 con L’eroe e il paziente e Quattro passi in galleria - Quando non vedi la fine del tunnel arredalo e intendo proseguire.
E poi farò di tutto per sviluppare il progetto Quattro passi in galleria. Ho iniziato nel 2018 ristrutturando il sito Dottore, mi ascolti! e pubblicando il libro Quattro passi in galleria - Quando non vedi la fine del tunnel arredalo. Il 2019 proseguo con la scrittura e la pubblicazione dei quattro manuali pratici, che contengono informazioni, tecniche ed esercizi per affrontare i quattro passi
- Il mio nuovo mondo: la ricostruzione del proprio mondo, andato in frantumi con la diagnosi
- Un team tutto per me: la costruzione di una relazione utile con i medici e i terapeuti
- Aiutami ad aiutarmi: la vita sociale, le relazioni con amici e familiari
- La malattia come esperienza: la gestione dell’esperienza e il personale viaggio dell’eroe che il paziente fa
E, fin qui, dipende solo da me. Vorrei che il 2019 vedesse anche la realizzazione dei corsi in aula e la divulgazione del progetto, affinché tutti coloro che, come pazienti o familiari / amici o terapeuti di pazienti con malattie gravi possano usufruire della mia esperienza e di ciò che ho elaborato.
Questo non dipende solo da me, ma ci proverò con impegno.
E poi? E poi seguirò il flusso, andando dove mi porteranno la vita e l’universo.