È stato un settembre … sovraffollato di cose da fare, e so già che ottobre non sarà da meno. L’ho voluto, l’ho cercato, ed è assurdo ora dire che questo è il risultato di impegni e opportunità che desideravo ricevere in primavera e all’inizio dell’estate perché erano quelli i mesi in cui il lavoro languiva. Chi cerca, trova, ma non è mica detto che si trovi esattamente nel momento in cui si cerca.
È semplicemente successo: si stanno concentrando tante cose da fare. Tutto questo mette alla prova la mia capacità di gestire il tempo e persino di resistere allo stress, ma sono assolutamente sicura che… ce la posso fare. Già, ce la posso fare: il mio mantra ormai da anni, che sintetizza sforzi, costanza, fede nell’universo e un pizzico di fiducia anche in quelle mie risorse sviluppate negli anni.
Il mio limite, forse, è quello di voler fare sempre tutto al meglio, una specie di sciocco perfezionismo che non ha nulla a che fare con la reale perfezione: so bene che ogni cosa che faccio, per quanto impegno ci possa mettere, non sarà perfetta e ci potrà sempre essere qualcuno che ne vede limiti e difetti. Eppure devo sempre arrivare al punto di sentirmi abbastanza soddisfatta, anche se questo comporta il dover avere una grande elasticità nello stabilire come usare il tempo.
Rimangono indietro alcune elaborazioni di nuovi progetti miei, per dare adeguata attenzione a ciò che mi richiedono i clienti, ma non si tratta di ritardi: sono assolutamente convinta di essere comunque e sempre al posto giusto e nel momento giusto, quindi uno slittamento significa solo che quel progetto aveva bisogno di ulteriori riflessioni.
Sì, forse sono cresciuta e maturata (a 60 anni sarebbe anche ora), o forse sono incosciente (tra un agoaspirato e una mammografia)... sono felice.
Alla prossima puntata!