In genere, tutti pensano che mettersi ogni tanto in discussione sia cosa buona e necessaria.
Io sono una di quelli che lo pensano.
Un luogo comune sul “mettersi in discussione” è che equivalga a dire dove abbiamo sbagliato, in cosa siamo fatti male, e così via. In pratica, abitualmente si ritiene che mettersi in discussione voglia dire, più o meno, fare l’elenco dei peccati da confessare. O, per dirlo in modo meno signorile, ma più significativo, pestarsi con un martello sui calli, possibilmente forte e dove fa più male.
E qui non sono più d’accordo!
Credo che il divario tra il significato della frase “mettersi in discussione” e il senso che dà alla frase la maggior parte delle persone venga dalla devianza dell’educazione cattolica che abbiamo ricevuto.
Mettersi in discussione significa avere un dibattito sulle proprie caratteristiche o sui propri comportamenti. Ma perché mai ciò dovrebbe avvenire solo in negativo?
Chi vieta di mettersi in discussione facendo una lista dei propri punti di forza, oltre che dei propri difetti? O di esaminare ciò che abbiamo fatto particolarmente bene oltre che ciò che abbiamo sbagliato?
Cosa potrebbe avvenire se ogni tanto ci mettessimo in discussione nel senso che intendo io, cercando anche il positivo?
Proviamo a prendere tre diverse situazioni, abbastanza frequenti.
Una coppia mette in discussione la propria convivenza. Normalmente questo avviene nel corso di un litigio, quando ci si scaglia contro una serie più o meno fantasiosa di rivendicazioni.
Ma potrebbe anche, in una tranquilla serata in cui non c’è nulla alla TV, mettersi in discussione facendo un piacevole elenco dei motivi per cui stanno bene insieme, dei momenti felici, dei progetti condivisi.
Certo, si rischia di rinsaldare il legame. Sarebbe così grave?
Prima di affrontare un nuovo progetto, un nuovo lavoro, una nuova scuola, un nuovo anno, si potrebbe trascorrere una piacevole ora mettendosi in discussione e riepilogando ciò che si sa fare bene, i successi ottenuti, i propri punti di forza professionali.
In un momento di crisi, di difficoltà, di sfiducia in se stessi, ci si può mettere in discussione facendo l’elenco delle cose positive che già abbiamo o che possiamo raggiungere.
In pratica, mettersi in discussione in negativo ci porta inevitabilmente ad aumentare la paura del futuro, a lanciare accuse, e vedere tutto nero.
Certo, a volte serve, ma solo se sappiamo renderlo uno sprone per migliorare.
Mettersi in discussione in positivo è invece uno strumento di costruzione del futuro. Vale la pena provarci!