Alla base dell’I Ching ci sono otto trigrammi collegati agli elementi della natura, gli stessi trigrammi usati nel bagua, la base del feng shui.
L’unione di due trigrammi porta agli esagrammi, e ciascun esagramma contiene consigli per il saggio e suggerimenti su cosa fare e come comportarsi.
Se prendiamo gli esagrammi composti da due trigrammi uguali troviamo le caratteristiche espresse al massimo, con pregi e difetti, e possiamo leggere nei suggerimenti per il saggio dei veri e propri stili di leadership.
Il trigramma di oggi è Kienn, il cielo, che rappresenta il creatore (non la creatività), il padre, la forza. L'organo che gli corrisponde è la testa. Simboleggia anche la giada ed il metallo, (simbolo della purezza e della solidità), l’energia che crea e distrugge, il movimento (e il lavoro) instancabile.
L’esagramma composto da due trigrammi uguali è in questo caso l’esagramma 1 KIENN - Il creativo: esprime le energie maschili, e tutte le caratteristiche del trigramma
Il creativo non ha nulla della fantasia creativa: le sue doti sono la forza e la chiarezza, la sua caratteristica il lavoro instancabile. Il creativo, nel mondo del business, è il padre – padrone, l’imprenditore che crea l’azienda dal nulla, armato solo della sua volontà. In Italia, o forse soprattutto in Italia, basta fare conoscenza con una miriade di piccole e micro imprese e si incontrano, tra i titolari, molte figure con le caratteristiche del creativo, e appaiono davvero dotati di forze primordiali. Vigorosi, instancabili, costruttori, hanno però anche tutti i limiti di questa figura: un pizzico di arroganza, un granello di prepotenza, qualche goccia di maschilismo, convinti di resistere ad ogni cambiamento grazie al lavoro incessante.
I loro pregi sono tanti, ma sarà solo il superamento dei loro difetti a far progredire le aziende, come il creativo raggiunge il massimo quando tutte le sue linee sono mobili e si trasforma nel ricettivo, emblema del femminino. Non si tratta di un cambiamento, ma di una scoperta e un’assimilazione: acquisire la capacità di comprendere il tutto, di essere massimamente flessibili.
La leadership del cielo è dunque quella del padre-padrone, spesso autoritario, ma responsabile e affidabile.
Difficilmente, oggi, troviamo questa forma di leadership raccomandata dai testi di management, ma la possiamo ancora trovare in azione, soprattutto nelle piccole aziende familiari.
Porta al successo, soprattutto in termini economici, come esprime l’esagramma 1 dell’I Ching, ma non allo sviluppo delle persone che sono sì protette e rassicurate, ma non stimolate a migliorare.
Personalmente ritengo che sia importante conoscere e riconoscere questo stile di leadership per poterne massimizzare i vantaggi, e correggere i problemi, ma farei fatica a raccomandarla.
Eppure non è un consiglio raro nei responsi, spesso rivolto a persone che tendono a rinunciare se la strada è faticosa, o peccano di incoerenza o lassismo, e non di rado è una forma di leadership suggerita verso se stessi in particolari momenti.