Per me la giustizia è uno dei valori fondamentali. La giustizia è ritenuta un valoro maschile, e l’ho sempre vista, nella mia immaginazione, come la figura dei tarocchi: seria, con la bilancia in una mano e la spada nell’altra, piena di razionalità.
Certo, mi è sempre stato chiaro che la giustizia senza comprensione è violenza glaciale, ma la comprensione senza giustizia è noncuranza, però per me la giustizia continua ad avere quella lama della spada ben affilata.
Ora, in questi giorni, sta rivedendo il mio libro sull’I Ching, nella speranza di riuscire a completarlo visto che è rimasto fermo per i lunghi mesi della chemio e della radioterapia. Sono molti gli esagrammi che parlano di giustizia: certezza della pena, severità, processi civili e processi penali.
Poi c’è il sessantunesimo esagramma: la Veracità intrinseca. È un esagramma affascinante, molto positivo, dedicato a quella particolare condizione in cui si è totalmente connessi con l’universo e quindi si riesce ad ascoltare con la massima profondità. Chi raggiunge questo stadio di interiorità è in grado di influenzare anche le persone più restii, più distanti dalla spiritualità: quel profondo carisma che si trova in persone come Nelson Mandela, Martin Luther King, Madre Teresa, …
Anche questo esagramma parla di giustizia. E afferma che la forma più alta e completa di giustizia è la sospensione dei processi capitali. Non si tratta solo di essere contrari alla pena di morte, perché anche questo potrebbe diventare solo un’abitudine e un preconcetto vuoto da ogni significato profondo.
Si afferma, invece, che la massima giustizia è raggiungere una tale comprensione del criminale da riuscire a toccare il suo cuore, la parte più profonda del suo animo e della sua coscienza, riconducendolo alla retta via.
Non si tratta, dunque, di trovare un equilibrio tra giustizia e comprensione, ma di vivere la comprensione come massimo strumento di giustizia, quella vera, che porta alla redenzione.
Direi che c’è molto da riflettere.