A fronte della domanda “cosa desideri?, cosa stai cercando?” molti rispondono “la serenità”, e solo più raramente ci si impegna per trovare la felicità, anche se il diritto alla felicità è persino sancito dalla costituzione degli Stati Uniti.
Questo perché la felicità è un attimo, che tutti abbiamo sperimentato alcune volte nella vita, e ci è poi sfuggita. Invece interpretiamo la serenità come uno stato, un obiettivo da raggiungere che, una volta raggiunto, possa diventare permanente.
Permanente, perenne, eterno … sono vocaboli che non si confanno alla nostra vita, e neanche la serenità è davvero stabile per sempre: la vita è cambiamento.
Ma, nel complesso, sì. La serenità è un obiettivo raggiungibile ed è uno stato di lunga durata.
Personalmente credo sia impossibile indicare la strada per la serenità: ciascuno ha un diverso percorso, e diverse prove da superare. Ciò che però accomuna un po’ tutti è il simbolico ed archetipico viaggio dell’eroe di cui parlo in alcuni articoli.
Tuttavia talvolta non riusciamo neanche ad identificare la serenità, o a definirla in maniera oggettiva. E qui le tecniche di comunicazione possono essere d’aiuto.
Ad esempio la psicodinamica identifica lo stato di serenità nel mantenere costantemente, salvo situazioni particolari, lo stato alpha.
Come è noto il nostro cervello lavora mediante onde cerebrali: ce ne sono diverse. Rimando ad altri articoli, o alle dispense, gli approfondimenti. Qui vorrei segnalare solo le onde cerebrali a cui ricorriamo generalmente durante lo stato di veglia, quando facciamo qualcosa.
Le onde beta sono quelle della reazione, quelle indispensabili in stato di stress o di pericolo.
Le onde alpha sono invece quelle dello stato rilassato, come una leggera meditazione, o quando facciamo attività come camminare, guidare in strade con poco traffico.
In condizioni normali, il cervello va automaticamente nello stato che gli consente i migliori risultati, l’ottimizzazione delle risorse: un po’ come i più moderni computer che, se non sollecitati, vanno automaticamente in stand by.
Al tipo di attività corrisponde quindi un diverso tipo di onde cerebrali. Ma vale anche il contrario.
Un cervello sollecitato ad andare in stato alpha, ad esempio da pensieri rilassanti, o attraverso l’uso di ancore, comunica uno stato di calma e di serenità.
Viceversa un cervello sollecitato da iperattività a permanere in onde beta, comunicherà un perenne stato di emergenza e di stress.
E, come per ogni cosa, l’abitudine è importante.
Abituarsi quindi a far lavorare il proprio cervello mediante onde alpha offre una serie di vantaggi: miglior capacità di problem solving, maggiore connessione tra i due emisferi cerebrali e costante sensazione di serenità.