Non è la specie più forte a sopravvivere, né la più intelligente, ma quella più pronta al cambiamento. Charles Darwin
Per molti anni questa frase mi è stata ripetuta in ambito aziendale come un inno alla flessibilità. In genere chi la citava voleva farmi accettare qualche cambiamento su cui avevo, ed esprimevo, perplessità, e tante volte veniva utilizzata come una sorta di autorizzazione a rifilare fregature a qualcuno in nome del Cambiamento.
Come se cambiare fosse sempre e comunque positivo. Peccato che la stessa teoria darwiniana dell’evoluzione dimostri che, a fronte di cambiamenti che garantiscono la sopravvivenza della specie, ce ne siano molti che sono tentativi che vengono poi eliminati.
Potete quindi facilmente immaginare che per lunga tempo sono stata piuttosto scettica verso il concetto di flessibilità.
Spesso, troppo spesso, il concetto di flessibilità viene invocato nel senso di invito a piegarsi da parte di chi vorrebbe sì piegarci, ma a suo esclusivo vantaggio. E allora non mi va!
Poi mi sono presa il tempo per rifletterci su.
Esiste un altro modo per interpretare il concetto di flessibilità, ed è la scelta e la ricerca della soluzione migliore.
E allora la flessibilità assume tutto un altro significato, decisamente più piacevole.
Essere flessibili significa darsi la libertà di scegliere, essere aperti a diverse soluzioni, cercare sempre alternative ai comportamenti e alle soluzioni abituali.
La flessibilità può essere intesa come alternativa ai condizionamenti e alle abitudini. E questa interpretazione mi piace!