Dimenticate rigorose note storiche o manifestazioni di Fede assoluta, e pensate ad una ipotetica notte di migliaia di anni fa. È una notte buia, fredda e lunghissima, come solo le notti invernali possono essere. È buio il cielo, ma altrettanto scuro è l’animo delle persone in un mondo di guerra, di scarsa libertà personale, di pochissimi diritti e moltissimi doveri per alcuni, mentre altri cercano e possiedono il superfluo, sfruttando e opprimendo.
In questa notte difficile una donna vaga con il suo compagno alla ricerca di un riparo. Lui è più anziano, protettivo, ma spaventato. Lei è porta in grembo la Speranza, ma teme per sé, per il suo compagno e per il suo bambino che deve nascere.
C’è ansia, probabilmente angoscia.
È in una notte così che nasce il futuro pieno di pace, amore e felicità.
È in una notte così che quella donna partorisce, e compare in cielo la luce della cometa che illumina e indica la via agli umili e ai saggi che sanno riconoscere l’arrivo di un futuro luminoso.
Capita di vivere notti immersi nel buio più totale, sommersi dall’angoscia del presente e dall’ansia del futuro. Ed è in questa oscurità che possiamo cercare la luce, dentro di noi per poi trovarne un riflesso in una cometa o nei primi raggi dell’alba.
Non facciamoci ingannare dagli orpelli o dal potere, non attendiamo che sia giorno pieno o venga l’estate per cercare la felicità interiore. C’è una felicità che è sempre presente, anche quando siamo tristi o preoccupati, e che possiamo coltivare: è fatta di piccole cose, affetto, gratitudine, pensieri felici e condivisione. Può sembrare poca cosa rispetto alle difficoltà del mondo, ma ricorda che anche un neonato sembrava irrilevante, ma la sua nascita ha smosso le coscienze e ha cambiato il mondo.
Se sei immerso nell’oscurità, ti auguro di vedere il tuo raggio di luce, e se sei tra i felici che beneficiano della luce, ti auguro di saperla trasmettere e condividere.
Buon Natale