Capita molto spesso di inserire a livello di identità elementi che, in realtà, dovrebbero essere esterni a noi, far parte di comportamenti, o valori.
Essere una mamma è un valore: ho visto spesso amiche che avevano inserito la loro maternità a livello dell’identità, e sono andate in crisi quando i figli, ormai cresciuti, sono andati via di casa. Anche la propria attività professionale dovrebbe essere un valore, non far parte dell’identità: ho visto amici crollare al momento della pensione.
Conosco bene la “teoria”, e mi sono sempre applicata per renderla pratica ed elemento operante nel mio quotidiano. Non ho avuto particolari crisi quando ho cambiato completamente lavoro e stile di vita: qualche preoccupazione economica, ma la mia identità era ben pulita, e non si è mai confusa con il biglietto da visita.
Insomma, sto attenta a tenere ben libero il mio livello di identità.
Ed ecco l’imprevisto!
Alcuni anni fa comincio a pensare di vendere il mio appartamento, trasferirmi in toto a casa di mio marito (dove, comunque, passo la maggior parte del tempo), ridurre spese inutili e, soprattutto, metter via i soldi per realizzare un sogno: una mia casetta in campagna.
Ci penso, ci ripenso, e intanto con i risparmi compro il terreno.
Poi comincio ad interrogare l’I Ching, che afferma sempre, regolarmente, che è opportuno fare il passo.
Poi controllo il valore degli immobili, faccio valutare l’appartamento …
Insomma, con calma e mille ripensamenti, decido: vendo! Trovo l’acquirente, concordiamo il prezzo, facciamo il compromesso. Poi .. rompo l’anima all’amica Tiziana, bravissima a leggere i tarocchi, che ribadisce: basta ripensamenti! È la scelta giusta!
E così fisso la data del rogito, e faccio il cambio di residenza.
Io detesto la burocrazia: mi sembra ovvio che fare tutti i documenti correlati al cambio di residenza sia stressante. Va bene, ma io sono isterica!!
E finalmente capisco che ho inserito quella casa, tanto amata, nella mia identità. Certo, l’ho comprata col mutuo, e ne ho sudato ogni lira. Certo, è la mia casa: rappresenta la conquista, la libertà, l’autonomia, e anche la serenità di essere uscita da una situazione familiare poco serena per seguire la mia strada.
Ho tutte le ragioni del mondo per amare quella casa, ma non è un buon motivo per farla diventare per me l’equivalente dei capelli di Sansone. Certo, l’ho fatto involontariamente, ma a quanto pare non sono stata attenta, e adesso … ne pago le conseguenze con ansia e stress non necessari!!